LA FARMACIA “CHE ASCOLTA”
Una nuova relazione tra farmacista e cliente.
Conosco Giovanni, il titolare della FARMACIA VELA, in un momento particolare della mia vita e, come spesso succede, gli incontri avvengono per caso ma non a caso. Mi stringe la mano, sorride, trasmettendo tutto quel calore ed energia che una persona empatica riesce da subito a comunicare.
Dopo anni di collaborazione mi coinvolge nel nuovo progetto di ristrutturazione e ampliamento della sua storica FARMACIA VELA sita a Torino, lasciandosi alle spalle il concetto di “fornitore di servizi” a favore del “benessere del cliente”.
Partendo dal fatto che il cliente cerca il prodotto, forse acquista proprio lì perché la posizione della Farmacia è comoda, paga e poi va via, il dottor Rossetti decide di rivedere il ruolo del “camice bianco” che identifica il professionista al di là del bancone di vendita, puntando a un diretto coinvolgimento con il cliente affinché la Farmacia diventi il punto di riferimento che pone l’individuo al centro del sistema.
Lui e i suoi collaboratori perseguono da sempre questa filosofia, sono prima di tutto persone che si relazionano con altre persone e credono fortemente nei rapporti personali, ponendo l’attenzione all’ascolto del consumatore.
Questo concept rivoluzionario vuole la nuova FARMACIA VELA senza alcuna barriera, il farmacista dovrà avvicinarsi fisicamente al paziente/cliente in modo da cogliere ciò che è anche comunicazione non verbale, quelle piccole sfumature visibili solo con la vicinanza e l’incontro diretto con il medico, per sentirsi trattati come individui e non come semplici acquirenti di prodotti.
Il cliente andrà proprio in questa Farmacia perché si sentirà coccolato, potrà usufruire di molti servizi rivolti alla persona, consulenze personalizzate, giornate tematiche, consigli e rimedi efficaci, troverà personale cordiale e competente.
Parola all’architetto!
L’obiettivo è ampliare la Farmacia, unendo tra loro due negozi contigui.
Il progetto ha un punto di partenza: il nuovo bancone di vendita perché lì avverranno gli incontri, gli scambi, i consigli; sarà il fulcro della Farmacia, da cui di partiranno i percorsi di vendita.
La forma del piano di lavoro, aperta e senza ostacoli visivi, ricorda una chitarra proprio perché si vuole evocare l’ascolto della parola e il concetto di infinito con le sue curve morbide, per accogliere.
Il materiale scelto è il legno per mantenere un aspetto materico, un richiamo alla natura, a cui si aggiunge lo studio di un albero stilizzato a listelli che ricopre il grande pilastro centrale tra il vecchio e il nuovo negozio; il tronco con i suoi rami, realizzati su disegno da un abile artigiano, rievoca quel simbolismo della vita che cresce, la continuità tra passato, presente e futuro, le fronde hanno altezze diverse, perché ogni cosa evolve con il suo tempo.
Le rastrelliere, gli espositori e le vetrine sono colme di colori per la varietà di prodotti proposti, l’insieme è armonioso è accogliente, tutti gli arredi sono studiati a disegno seguendo una logica distributiva.
I dettagli fanno la differenza: così l’angolo cosmesi diventa un piccolo salotto raccolto, dove chiedere consigli, provare creme, respirare fragranze e farsi coccolare tra una chiacchiera e l’altra.
Nasce così un inusuale approccio alla progettazione del locale, dello spazio espositivo e di vendita, il percorso è fluido, non ci sono sbarramenti e soprattutto la relazione farmacista/cliente avviene in modo diretto, più intimo, proprio per ascoltare.